Orizzonti Ortogonali

J. TEATRO VERDE

Gubbio, Umbria

Nei palchi del passato rimane in scena il tempo. Non ci sono tende da sipario, né ribalta o retroscena, non ci sono draghi dietro le quinte che aspettano l’ingresso dentro costumi di cartapesta. Perché ora i costumi si scioglierebbero. Sotto la pioggia che batte le pietre e quand’è tanta scivola giù, facendo gli scalini e le gradinate verso il palco. Oppure si incresperebbero al vento che infila le colonne e solletica le gradinate scendendo verso il palco: i suoi fischi non sono mai proteste. Volerebbero via quei pezzi di cartapesta, spargendosi per il mondo, colorandolo come coriandoli arcobaleno di un altro carnevale e sarebbe sempre festa. Ma quel drago non c’è. Il sole illumina l’erba vuota. La pioggia la bagna. E il vento fischia. Fischia tutti i suoi concerti liberi e autunnali sulle cose abbandonate, che non hanno mai spettatori.